Gestire le lesioni da pressione sacrali: percorsi di cura e prevenzione
In questo articolo ti parliamo di...
- Le lesioni da pressione nella zona sacrale richiedono un approccio multidisciplinare e tempestivo: combinare scarico della pressione, medicazioni avanzate, controllo del dolore e supporto nutrizionale consente di favorire la guarigione in modo efficace.
- In presenza di lesioni profonde, è fondamentale ricorrere a terapie avanzate o interventi chirurgici: queste opzioni, guidate da un’équipe medica specializzata, permettono di affrontare i casi più complessi come parte di un piano terapeutico individualizzato.
- La prevenzione è il vero punto di forza nella gestione delle piaghe sacrali: il riposizionamento frequente, l’uso di ausili adeguati e un sistema letto evoluto rappresentano strumenti chiave per ridurre il rischio e tutelare la qualità di vita delle persone fragili.
La progressione delle piaghe segue stadi riconoscibili che richiedono interventi tempestivi, dalla medicazione alla chirurgia, passando per il controllo del dolore
Le piaghe da decubito nella zona sacrale rappresentano una delle sfide più complesse nell'assistenza a persone con mobilità ridotta. A causa della sua posizione, il sacro è quasi costantemente sottoposto a pressione, sia da seduti sia da sdraiati, diventando un punto critico per l'insorgenza di lesioni.
Affrontare efficacemente questo problema richiede un approccio che vada oltre il singolo rimedio, combinando diverse strategie per gestire i fattori di rischio principali: pressione, forze di taglio, attrito e microclima cutaneo.
L'obiettivo è creare un ambiente che protegga la pelle e ne preservi l'integrità.
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Come curare le piaghe da decubito sacrali
Innanzitutto, lo sviluppo di una lesione sacrale non è un evento immediato, ma segue una progressione riconoscibile in più stadi:
- stadio 1: compare un'area di rossore persistente sulla pelle che non scompare anche dopo aver eliminato la pressione. La zona può risultare più calda, dura o dolente al tatto;
- stadio 2: la pelle si danneggia superficialmente, formando una ferita poco profonda, un'abrasione o una vescica piena di siero;
- stadio 3: la lesione si estende in profondità, creando un'ulcera che attraversa lo strato cutaneo fino a raggiungere il tessuto adiposo sottostante;
- stadio 4: il danno diventa molto grave, estendendosi fino a muscoli, tendini e, nei casi più critici, all'osso.
Affrontare queste lesioni richiede un approccio specifico per ogni stadio. Un intervento tempestivo e appropriato, infatti, condotto da professionisti sanitari, può favorire il processo di guarigione, in base allo stadio della lesione e alla condizione clinica complessiva della persona assistita.
Le strategie di trattamento sono attuate esclusivamente da personale sanitario qualificato (infermieri, medici, terapisti), sia in ambito ospedaliero che domiciliare, attraverso servizi come l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI).
Il caregiver può affiancare i professionisti, sotto loro indicazione, nel mantenimento delle condizioni igieniche e nel monitoraggio delle condizioni della cute.

Il piano di trattamento per una lesione sacrale
La cura di una piaga da decubito sacrale non si affida a un singolo intervento, ma richiede un piano di trattamento completo e coordinato, dove diverse azioni lavorano in sinergia.
Il primo passo consiste nell'eliminare la causa del danno: la pressione.
Questo si ottiene attraverso l'impiego di ausili antidecubito specifici, come materassi e cuscini ad alta efficienza, che distribuiscono il peso corporeo e scaricano completamente la zona sacrale.
Contestualmente, il personale sanitario agisce direttamente sulla ferita con un'accurata gestione clinica della lesione. Questo processo, fondamentale, include due momenti distinti: la pulizia meticolosa dell'area per rimuovere batteri e tessuti non vitali, e l'applicazione di medicazioni avanzate.
Si tratta di dispositivi medici che variano in base allo stadio della lesione e sono scelti dal personale sanitario per mantenere un ambiente umido ottimale, gestire l'essudato, prevenire infezioni e proteggere i nuovi tessuti in formazione.
Infine, il piano di trattamento si prende cura della persona nella sua interezza. Si attua un efficace controllo del dolore, utilizzando farmaci analgesici per garantire il benessere e la serenità della persona bisognosa di cure.
Parallelamente, si stabilisce un supporto nutrizionale mirato, assicurando un adeguato apporto di proteine, vitamine e minerali, che sono i "mattoni" indispensabili per permettere al corpo di riparare il danno e ricostruire i tessuti.
Nei casi più gravi il medico può valutare opzioni terapeutiche più complesse, come la terapia a pressione negativa (un'apparecchiatura crea una pressione negativa controllata sulla ferita, aspirando i fluidi in eccesso, riducendo l'edema e stimolando attivamente la crescita di nuovo tessuto sano) e interventi chirurgici (uno sbrigliamento chirurgico per una pulizia profonda o, nei casi più severi, un intervento di chirurgia ricostruttiva con innesti di pelle per chiudere la ferita).
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L'importanza della prevenzione
Sebbene le moderne terapie offrano soluzioni efficaci per la cura, l'obiettivo primario nell'assistenza deve sempre essere la prevenzione. Agire in anticipo significa risparmiare sofferenza alla persona assistita e impegno a chi se ne prende cura.
In particolare il riposizionamento costante e l'impiego di supporti antidecubito adeguati sono efficaci anche in fase preventiva. Spostare regolarmente la persona serve a variare i punti di appoggio, ripristinando il corretto afflusso di sangue ai tessuti. Per essere efficace, la mobilizzazione andrebbe eseguita circa ogni due ore, seguendo un piano personalizzato.
Parallelamente, quando una persona è costretta a letto o in carrozzina, i materassi e i cuscini antidecubito diventano alleati indispensabili.
Tuttavia, anche il materasso più avanzato non può esprimere il suo massimo potenziale da solo. La sua efficacia, infatti, può essere fortemente limitata se i tessili posti a diretto contatto con la cute non sono altrettanto tecnici e funzionali. Un lenzuolo comune, creando pieghe rigide, può vanificare i benefici di un ottimo ausilio.
È proprio in questo anello finale della catena assistenziale che un sistema letto evoluto può fare la differenza.
Soluzioni come il Sistema Letto HIP sono state pensate per agevolare il lavoro degli ausili antidecubito: ad esempio, le sue lenzuola in jersey non formano grinze, le traverse lavabili gestiscono l'umidità senza creare spessori e i tessuti a basso attrito proteggono la pelle.
Si tratta di un sistema integrato, nato per supportare il lavoro di operatori e caregiver, proteggendo la salute e la dignità di ogni persona.
Piaghe da decubito sacro, rimedi: domande frequenti
Come si curano le piaghe da decubito nella zona sacrale?
Le piaghe da decubito sacrali si curano con un piano terapeutico mirato, in base allo stadio della lesione. Il trattamento include l'uso di supporti antidecubito per alleviare la pressione, medicazioni avanzate per proteggere la ferita, controllo del dolore con farmaci e creme topiche e supporto nutrizionale per favorire la rigenerazione dei tessuti. Il tutto viene coordinato da un team sanitario, spesso con il supporto attivo dei caregiver familiari. La tempestività e la personalizzazione dell'intervento sono fondamentali per favorire la guarigione.
Quali terapie avanzate si usano per lesioni sacrali profonde?
Per le lesioni sacrali più gravi si ricorre a terapie avanzate come la terapia a pressione negativa (NPWT), che stimola la guarigione aspirando i fluidi in eccesso e riducendo l'edema. Se le ferite non rispondono ai trattamenti conservativi, si può valutare un intervento chirurgico di sbrigliamento o ricostruzione con innesti cutanei. Ogni scelta terapeutica viene valutata dal medico in base alla situazione clinica.
Come si possono prevenire le piaghe da decubito sacrali?
La prevenzione delle piaghe da decubito sacrali si basa su due pilastri: il riposizionamento frequente della persona e l'uso di supporti antidecubito adeguati. Muovere regolarmente la persona, ogni due ore circa, aiuta a ridurre la pressione e a mantenere un buon afflusso di sangue. L'utilizzo di materassi, cuscini e sistemi letto tecnici, come il Sistema Letto HIP, contribuisce a proteggere la pelle, ridurre l'umidità e prevenire attriti dannosi. La prevenzione è essenziale per tutelare la salute e la dignità della persona assistita.