Igienizzazione della biancheria nelle RSA: metodi efficaci e conformità alle normative
In questo articolo ti parliamo di...
- Una gestione professionale della biancheria, basata su protocolli certificati come la UNI EN 14065, è fondamentale per prevenire le infezioni e garantire ambienti sicuri per ospiti e operatori.
- Sanificare non è solo lavare: è un processo strutturato che riduce la carica microbica a livelli sicuri, rompendo la catena del contagio e richiedendo prodotti, temperature e modalità di lavaggio specifici.
- La scelta della biancheria tecnica, integrata in un sistema completo come il "Sistema Letto", migliora l'efficienza, il comfort dell’ospite e la praticità operativa, contribuendo al benessere e alla dignità della persona assistita.
La gestione corretta dei tessuti in ambito assistenziale ha un impatto diretto sulla prevenzione delle infezioni e richiede protocolli certificati e materiali idonei a sostenere cicli di sanificazione intensivi
In qualsiasi ambiente di cura, dalla Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) all'assistenza domiciliare, i tessuti rappresentano uno dei principali veicoli per la trasmissione di microrganismi patogeni.
Lenzuola, traverse, divise degli operatori e asciugamani, se non trattati correttamente, possono diventare un serbatoio di batteri e virus, aumentando esponenzialmente il rischio di infezioni per gli ospiti.
Implementare una strategia di igienizzazione efficace non è solo un obbligo normativo, ma un dovere etico e sanitario per tutelare chi è più vulnerabile.
Una gestione professionale ha un impatto diretto sulla qualità delle cure e sulla sicurezza degli ambienti, ma per essere davvero efficace deve partire da una chiara comprensione dei concetti di base.
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Pulizia e sanificazione: due concetti da non confondere
Quando si parla di igiene in ambito sanitario, è essenziale partire da una distinzione chiara: pulire non significa sanificare.
La pulizia è l'atto meccanico di rimuovere lo sporco visibile, come macchie o materiale organico.
La sanificazione, invece, è un processo più completo che integra la pulizia con una fase di disinfezione mirata. L'obiettivo è abbattere la carica microbica presente sui tessuti portandola a un livello di sicurezza tale da interrompere la catena del contagio.
I tessuti a contatto diretto con una persona fragile possono facilmente contaminarsi.
Una sanificazione scorretta o approssimativa trasforma la biancheria da ausilio a potenziale veicolo di infezione, vanificando gli sforzi di cura.
Ecco perché questo processo deve seguire standard precisi, basati su procedure validate e normative specifiche.
Il ciclo di trattamento della biancheria secondo la norma UNI EN 14065
Per garantire che i tessuti siano decontaminati e sicuri, le strutture professionali e le lavanderie industriali che le servono si affidano alla norma UNI EN 14065:2016. Questa certificazione assicura l'applicazione di un sistema di controllo della biocontaminazione (RABC) in ogni fase.
Il protocollo inizia con la raccolta della biancheria sporca, che deve essere separata e inserita in sacchi portabiancheria chiusi per evitare la dispersione di agenti patogeni, e prosegue con il trasporto tramite carrelli portasacco dedicati.
Il cuore del processo è il ciclo di lavaggio certificato, che avviene ad alte temperature (minimo 60°C) e utilizza detergenti e disinfettanti specifici per uso sanitario.
È fondamentale che i percorsi della biancheria pulita e di quella sporca siano sempre nettamente separati per evitare ogni rischio di contaminazione incrociata.
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L'impatto dei materiali: perché la biancheria tecnica supporta l'igienizzazione
Il materiale di cui è composta la biancheria è tanto importante quanto il protocollo di lavaggio. I tessuti tradizionali, come il cotone, sebbene naturali, tendono a creare pieghe rigide che possono esercitare pressione sulla pelle e si usurano rapidamente con i lavaggi industriali ad alte temperature.
La biancheria tecnico-sanitaria, come quella di HIP Sistema Letto, è progettata per superare questi limiti.
L'elasticità del tessuto assicura che il lenzuolo resti liscio e aderente al materasso, eliminando le pieghe pericolose. Inoltre, la sua struttura a maglia dissipa l'umidità, mantenendo la cute più asciutta, e resiste a centinaia di cicli di sanificazione certificati senza perdere le proprie caratteristiche tecniche.
La scelta di materiali idonei, quindi, non solo garantisce una maggiore durata, ma contribuisce attivamente alla prevenzione e al benessere dell'ospite.
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Non solo lenzuola: i vantaggi del "Sistema Letto" integrato
La vera efficacia si raggiunge quando i singoli componenti lavorano in sinergia. Per questo abbiamo sviluppato il concetto di "Sistema Letto": un approccio integrato che combina biancheria tecnica, traverse assorbenti lavabili e coperte termoregolanti per rispondere in modo più completo alle esigenze di igiene, comfort e praticità.
Questo sistema non è una semplice somma di prodotti, ma una soluzione pensata per migliorare la qualità della vita dell'ospite e, al tempo stesso, semplificare e rendere più sicuro il lavoro di chi se ne prende cura.
Per gli operatori socio-sanitari e i caregiver, poter contare su strumenti che restano in posizione, proteggono efficacemente il letto e sono facili da gestire significa ridurre la fatica fisica e avere più tempo da dedicare alla relazione e all'assistenza diretta, preservando la dignità di tutti.
Igienizzazione biancheria RSA: domande frequenti
Quali sono le principali tipologie di biancheria da igienizzare in una RSA?
In una struttura residenziale la varietà di tessuti da trattare è ampia e richiede procedure differenziate. La gestione include la biancheria piana da letto (lenzuola, federe, traverse), gli asciugamani e i teli da bagno, l'abbigliamento personale degli ospiti, le divise e i camici da lavoro del personale, e la biancheria da cucina come tovaglie e tovaglioli. A questi si aggiungono elementi come tende, coperte, cuscini e panni per la pulizia. Ogni categoria presenta gradi di sporco e rischi di contaminazione diversi, necessitando di cicli di lavaggio e sanificazione specifici per garantire sicurezza e igiene.
Quali sono i punti critici nel processo di gestione della biancheria sporca?
I momenti più a rischio per la contaminazione incrociata sono la manipolazione e lo smistamento della biancheria sporca, sia nei reparti che all'interno della lavanderia. Se gli operatori non seguono procedure corrette, come l'uso di guanti e la separazione dei flussi, possono diffondere agenti patogeni. Altri punti critici includono il trasporto della biancheria dai luoghi di utilizzo alla lavanderia, che deve avvenire in carrelli chiusi e dedicati, e la gestione separata di biancheria proveniente da ospiti con infezioni contagiose, che richiede protocolli di isolamento e disinfezione ancora più stringenti.
Le traverse lavabili sono una soluzione igienica e pratica rispetto a quelle monouso?
Sì, e per diverse ragioni. Dal punto di vista igienico, le traverse lavabili di tipo tecnico-sanitario, a differenza delle monouso, non formano pieghe sotto la zona sacrale dell'ospite, riducendo il rischio di lesioni da pressione. Sono progettate per resistere a numerosi cicli di lavaggio e sanificazione ad alta temperatura che eliminano la carica batterica. A livello pratico e organizzativo, una singola traversa lavabile sostituisce centinaia di quelle monouso, abbattendo drasticamente i costi di acquisto, i volumi di rifiuti da smaltire e semplificando la gestione delle scorte.
