Come scegliere il materasso antidecubito più adatto alle diverse esigenze
In questo articolo ti parliamo di...
- La scelta del materasso antidecubito è un atto di cura fondamentale che deve basarsi su una valutazione clinica precisa. Il primo passo consiste nell'identificare lo stadio della lesione da pressione e il livello di rischio della persona assistita. Questo determinerà se è più adatta una soluzione statica, per rischi medio-bassi e pazienti con mobilità residua, o una dinamica a pressione alternata, indispensabile per i rischi elevati e le lesioni già presenti.
- Oltre alla tecnologia di base (statica o dinamica), è essenziale valutare i criteri tecnici che definiscono la qualità e l'efficacia di un materasso. Parametri come l'altezza minima (almeno 12 cm per evitare l'effetto "bottoming out", ovvero lo schiacciamento totale del presidio), la densità dei materiali e le proprietà del viscoelastico (effetto memoria) sono decisivi. Un materasso tecnicamente valido garantisce che il peso corporeo sia scaricato correttamente, proteggendo le zone a rischio.
- Anche il miglior materasso, tuttavia, richiede un ambiente adeguato per funzionare al meglio. L'efficacia della prevenzione si completa con l'adozione di "HIP Sistema Letto", dove la biancheria tecnico-sanitaria e le traverse lavabili aiutano ad attenuare i fattori di rischio come attrito, pieghe e umidità.
Le soluzioni disponibili variano in base alla mobilità residua, alla gravità delle lesioni e ai materiali utilizzati, rendendo essenziale un approccio integrato e consapevole
Scegliere un materasso antidecubito significa prendere una decisione fondamentale per la qualità della vita e la salute della pelle di un proprio caro o di un ospite in una struttura.
Le piaghe da decubito, o lesioni da pressione, sono una complicanza severa e dolorosa per chiunque abbia una mobilità ridotta. La loro prevenzione non è solo una questione clinica, ma un atto di cura che tocca la sfera della dignità personale, del benessere e che impatta profondamente sulla fatica quotidiana di caregiver e operatori.
Per orientarsi in modo efficace, è necessario partire da un'analisi precisa delle condizioni della persona e delle caratteristiche tecniche dei presidi disponibili.
Questa guida ti aiuterà a comprendere i fattori determinanti, dalle tecnologie disponibili ai dettagli tecnici che fanno davvero la differenza nella prevenzione e nella gestione delle lesioni.
Leggi anche: Biancheria sanitaria: come sceglierla per creare un ambiente letto confortevole e sicuro
Un presidio specifico: il cuscino antidecubito per la testa
Nell'ambito della prevenzione, esiste una categoria di ausili specifici per le persone allettate: il cuscino antidecubito per la testa. Si tratta di cuscini generalmente realizzati in materiali come il memory foam viscoelastico, il gel o la fibra cava siliconata, che si adattano alla forma del corpo e distribuiscono uniformemente la pressione.
Di solito, per la nuca si scelgono cuscini con depressione centrale o a ciambella che distribuiscono il peso e scaricano la pressione sulla zona occipitale (la parte posteriore della testa), mentre per l'orecchio si usano piccoli cuscinetti in gel o schiuma che prevengono la pressione quando la persona è posizionata su un fianco.
La scelta dipende da fattori come il grado di rischio di sviluppare piaghe da decubito, dalle condizioni cliniche della persona e dalla posizione prevalente.
Lo scopo è mantenere il collo in posizione neutra, senza piegamenti o torsioni, in linea con le più accreditate linee guida sulla prevenzione delle lesioni da pressione.
Valutare correttamente il quadro clinico per scegliere il materasso giusto
Il punto di partenza per ogni scelta, come chiarito anche dalle linee guida per la prevenzione e trattamento delle lesioni da pressione dell'ISS, è una corretta valutazione clinica, che considera la mobilità, lo stato della pelle e il rischio generale. Secondo le linee guida internazionali EPUAP/NPIAP/PPPIA (2019), le lesioni da pressione vengono classificate in quattro stadi di gravità, e per ogni stadio esistono soluzioni specifiche e progressivamente più complesse.
- Stadio 1: si manifesta con un arrossamento persistente della pelle che non scompare alla pressione. La zona può apparire più calda e indurita. In questa fase preventiva o di primissimo intervento, sono indicati materassi statici in schiume evolute (come il poliuretano ad alta densità) o in fibra cava siliconata, che distribuiscono il peso e minimizzano l'attrito.
- Stadio 2: la lesione diventa visibile come una ferita superficiale, un'abrasione o una vescicola. Il dolore aumenta. Qui diventano necessari materassi dinamici a pressione alternata, come i modelli a bolle d'aria con compressore, che modificano ciclicamente i punti di appoggio per stimolare la circolazione.
- Stadio 3: la lesione si approfondisce, creando una ferita profonda (ulcera) che interessa il tessuto adiposo sottocutaneo senza arrivare alla fascia muscolare. La guarigione è complessa. Si raccomandano materassi dinamici ad elementi interscambiabili, che garantiscono una gestione più mirata e performante della pressione.
- Stadio 4: è lo stadio più grave, con una vasta distruzione dei tessuti. La lesione può estendersi a muscoli, tendini e ossa. La soluzione richiesta è un materasso dinamico ad elementi interscambiabili ad alte prestazioni, spesso anche in versione bariatrica se il peso della persona supera i 120-150 kg.
Questa classificazione è la mappa che guida verso la tecnologia più appropriata, ma è fondamentale capire come funzionano queste tecnologie.
Prodotti per la degenza domiciliare: benessere per la persona assistita e praticità per chi se ne prende cura
Materassi statici o dinamici: quale tecnologia si adatta meglio?
I materassi antidecubito si dividono principalmente in due grandi famiglie: statici e dinamici.
I materassi statici sono presidi passivi, realizzati in materiali come schiume di poliuretano ad alta resilienza o gel viscoelastico.
La loro funzione è quella di aumentare la superficie di contatto con il corpo, "immergendo" parzialmente la persona per distribuire il peso in modo più uniforme e ridurre i picchi di pressione sulle prominenze ossee.
Sono ideali per pazienti a rischio da basso a medio, che conservano una certa mobilità residua e sono in grado di cambiare posizione autonomamente o con un piccolo aiuto.
I materassi dinamici, invece, sono sistemi attivi che modificano autonomamente la pressione di contatto. Funzionano ad aria e sono composti da una serie di celle o elementi che vengono gonfiati e sgonfiati a cicli alterni da un compressore silenzioso.
Questo movimento costante riproduce una sorta di "massaggio" che riattiva la microcircolazione, garantendo che nessuna area del corpo rimanga sotto pressione per un tempo prolungato.
Sono indispensabili per persone ad alto o altissimo rischio, completamente immobili o con lesioni già presenti (dallo stadio 2 in su).
Una volta identificata la tecnologia più adatta, è il momento di guardare ai dettagli che ne determinano la reale efficacia.
I criteri tecnici che fanno la differenza
Non tutti i materassi della stessa categoria sono uguali. Per una scelta davvero informata è essenziale valutare alcuni parametri chiave.
- Altezza e "Bottoming Out": l'altezza non è un dettaglio. Le linee guida e gli studi clinici concordano che una superficie antidecubito efficace debba avere uno spessore minimo di 12-14 cm. Sotto questa soglia, si corre il rischio del "bottoming out": il peso del paziente schiaccia completamente il materasso fino a toccare la rete del letto, concentrando la pressione proprio dove dovrebbe essere alleviata. È un difetto grave che annulla ogni beneficio.
- Materiali e densità: nei materassi statici, la qualità si misura anche dai materiali. Il viscoelastico (memory foam) si deforma lentamente per massimizzare l'avvolgimento del corpo, mentre il poliuretano espanso offre un supporto resiliente. La densità del materiale (espressa in kg/m³) è un indicatore fondamentale: una densità più alta significa maggior supporto, durata e capacità di redistribuire la pressione in modo efficace.
- Pressione d'interfaccia e cover: la pressione d'interfaccia è la forza esercitata tra il corpo e la superficie del materasso. Un materasso con un volume maggiore (più alto) scarica meglio il peso, riducendola. Anche la fodera e il lenzuolo (cover) rivestono un ruolo assai importante: devono essere bielastici (per seguire le deformazioni del materasso senza creare tensioni), traspiranti (per gestire il microclima cutaneo), impermeabili e a basso attrito.
Aver scelto un materasso tecnicamente valido è un passo enorme, ma il lavoro non è ancora finito.
Per garantire che funzioni al 100%, è necessario creare l'ambiente giusto intorno ad esso.
Leggi anche: Come proteggere il materasso: le soluzioni privilegiate per la degenza
Completare la prevenzione: perché il materasso lavora meglio con la giusta biancheria
Aver scelto con cura il materasso perfetto può rivelarsi una spesa parzialmente sprecata se non si presta attenzione a ciò che si interpone tra il dispositivo antidecubito e la pelle. Un lenzuolo di cotone tradizionale, per quanto pulito, è nemico della prevenzione:
- crea pieghe: essendo rigido, si stropiccia facilmente, creando cordoni di tessuto che concentrano la pressione e possono causare lesioni;
- genera attrito: durante i riposizionamenti, lo sfregamento tra pelle e cotone può causare irritazioni e micro-lesioni;
- trattiene l'umidità: assorbe il sudore ma non lo dissipa, lasciando la pelle umida e più vulnerabile alla macerazione.
È qui che si compie il passo decisivo: passare dal concetto di singolo "prodotto" a quello di "Sistema Letto", un ambiente dove ogni componente lavora in sinergia per proteggere la pelle e facilitare il lavoro di chi assiste.
L'elemento fondamentale di questo approccio è la biancheria tecnico-sanitaria, la quale, grazie alla sua elasticità, rimane sempre tesa ed elimina il rischio di pieghe, mentre il suo bassissimo coefficiente d'attrito e la capacità di dissipare l'umidità contribuiscono a mantenere la pelle asciutta e al sicuro.
Questo non solo tutela la persona assistita, ma alleggerisce anche l'enorme fatica di caregiver e operatori, riducendo la necessità di riassettare continuamente il letto.
A questo primo elemento si aggiungono le traverse lavabili, che a differenza delle alternative monouso sono progettate per integrarsi al meglio con il materasso. Non creano spessori rigidi, rimangono in posizione e offrono una protezione confortevole e sicura, rappresentando inoltre una scelta più economica ed ecologica a lungo termine.
Per semplificare la creazione di questo ambiente ideale, in ambito domiciliare, HIP Sistema Letto ha sviluppato delle soluzioni complete in kit. Si può partire dal Kit Bronzo, che offre la base essenziale della biancheria tecnico-sanitaria, per poi passare al Kit Argento, che integra anche le traverse lavabili per una gestione completa di cute e incontinenza.
Il Kit Oro rappresenta una soluzione completa, progettata per rispondere in modo integrato ai bisogni di protezione della cute e comfort durante la degenza. Esso include anche una speciale termocoperta.
Questi kit, pensati in modo progressivo, trasformano un semplice letto in un sistema di prevenzione attivo, che mette al centro la dignità della persona e il supporto concreto a chi se ne prende cura.
Materasso antidecubito come sceglierlo: domande frequenti
Perché non posso usare un normale materasso ortopedico per prevenire le piaghe da decubito?
Un materasso ortopedico, anche di alta qualità, è progettato per sostenere la colonna vertebrale di una persona sana e mobile. Non è studiato per gestire il problema principale delle lunghe degenze: la pressione costante e localizzata sui punti ossei sporgenti. Un materasso antidecubito, invece, ha la funzione specifica di distribuire il peso del corpo su una superficie più ampia possibile e, nei modelli dinamici, di variare continuamente i punti di appoggio. Utilizzare un materasso non specifico per una persona allettata aumenta drasticamente il rischio di lesioni da pressione.
Quanto è importante la biancheria da letto se uso già un materasso antidecubito?
La biancheria è un fattore critico, spesso sottovalutato. Lenzuola tradizionali possono formare pieghe dure che concentrano la pressione su piccole aree, annullando l'effetto distributivo del materasso. Inoltre, tessuti come il cotone trattengono l'umidità e hanno un attrito maggiore sulla pelle. La biancheria tecnico-sanitaria, essendo elastica, traspirante e a basso attrito, lavora in sinergia con il materasso, garantendo che la pelle rimanga asciutta, protetta e libera da pressioni anomale. È il complemento essenziale per far funzionare il sistema di prevenzione al 100%.
Quando dovrei preferire una traversa lavabile a una monouso?
Dal punto di vista della prevenzione e del comfort, la traversa lavabile è quasi sempre preferibile. A differenza dei modelli monouso, non crea pieghe rigide sotto la zona sacrale, rimane stabile sul letto e la sua struttura tecnica impatta meno sulle performance del materasso antidecubito. Riduce il contatto della pelle con il pH acido dei liquidi organici e offre un comfort superiore. A questo si aggiungono i notevoli vantaggi economici e ambientali a lungo termine, poiché una singola traversa lavabile può sostituire centinaia di unità monouso.
