- 19 Set, 2024
- Prevenzione
Esercizi per persone allettate
Gli esercizi per anziani allettati aiutano a contrastare gli effetti di una immobilità prolungata e a scongiurare l'insorgenza della sindrome da immobilizzazione, una condizione causata da un parziale o totale deficit motorio che, se non contrastata efficacemente, nel tempo può portare alla totale disabilità.
L'assenza di movimento, associata ai processi di degenerazione tipici dell'invecchiamento, può causare infatti una progressiva perdita delle capacità motorie residue, oltre a una serie di complicazioni che finiscono per influire sullo stato di salute generale. Una routine di esercizi quotidiana aiuta a preservare le riserve funzionali, limitando i livelli di vulnerabilità e migliorando il benessere complessivo.
Esercizi per anziani allettati: l'importanza del movimento per contrastare ogni genere di complicazione
Indipendentemente dall'età del soggetto e dal deficit motorio riscontrato, gli esercizi per allettati sono indispensabili per scongiurare le conseguenze che una immobilità prolungata può avere sull'organismo.
Tra queste, le complicazioni muscolo scheletriche, dal momento che restare nella posizione distesa a lungo o in modo permanente può determinare:
- Un’ipotrofia della massa muscolare, con una conseguente riduzione della forza a carico della muscolatura;
- Una progressiva deformazione delle cartilagini, le quali, non essendo più soggette alle normali sollecitazioni provenienti dalla posizione eretta, si assottigliano progressivamente rendendo il movimento più doloroso.
Un altro problema molto diffuso tra i pazienti non in grado di variare il decubito autonomamente, è l'insorgenza di trombi, cioè dei coaguli di sangue che si formano in prossimità delle pareti dei vasi sanguigni, dalle conseguenze molto gravi per l'individuo. Al fine di scongiurare questo fenomeno, per il quale i lunghi periodi di immobilizzazione sono uno dei principali fattori di rischio, esistono diversi esercizi anti trombosi per l'allettato, che aiutano a evitare il ritorno venoso e a prevenire l'insorgenza di trombi.
Il prolungato allettamento nelle persone anziane, così come negli individui a ridotta capacità motoria, può rendere inoltre molto difficoltoso ogni tentativo di sollevamento. Ciò si verifica a causa della circolazione sanguigna che, nel passare alla posizione eretta dopo lunghi periodi trascorsi a letto, fluisce verso le aree periferiche causando un calo della pressione.
L'allettamento e il prolungato mantenimento della posizione supina contribuisce poi al ristagno delle secrezioni bronchiali, aumentando il rischio di polmoniti, e ad ostacolare i processi di deglutizione, incrementando anche il transito intestinale e favorendo gli episodi di stipsi, che nelle persone allettate spesso associati all'insorgenza di fecalomi.
Infine, l'immobilizzazione a letto, comprimendo il corpo su una superficie per lunghi periodi, è uno dei principali fattori di rischio per la formazione di lesioni da pressione, un problema molto comune negli anziani allettati che, se trascurato, può portare a una serie di complicazioni.
Per evitare tutte le spiacevoli conseguenze connesse all'immobilità, è necessario agire tempestivamente esortando il paziente alla mobilitazione autonoma o coinvolgendolo a compiere degli esercizi per allettati idonei alle sue potenzialità. Tuttavia, qualora non abbia alcuna capacità di movimento, è possibile eseguire degli esercizi passivi per paziente allettato: una serie di attività praticate direttamente dal caregiver per favorire la mobilità e il progressivo recupero funzionale. Naturalmente si tratta di movimenti non strettamente finalizzati al mantenimento dell'attività muscolare, ma fondamentali per prevenire gli episodi di rigidità permanente causati dall'insorgere di contratture.
Di seguito, una lista dei più importanti esercizi specifici individui e anziani allettati, suddivisi in base alla zona del corpo e con le istruzioni dettagliate per eseguirli correttamente.
Esercizi agli arti inferiori per allettati
Gli esercizi degli arti inferiori per i pazienti allettati devono essere svolti in posizione supina, con braccia allineate al busto ed esortando il paziente a respirare profondamente.
Esercizio 1: Dalla posizione iniziale, flettere il ginocchio, cercando di mantenendo il piede aderente al piano del materasso lungo tutto il movimento e riportarlo nella posizione distesa. Ripetere l'esercizio per tre volte, prima di passare all'altra gamba.
Esercizio 2: Dalla posizione iniziale, porre una mano sotto il ginocchio e l'altra sotto il tallone. Sollevare lentamente l'arto verso l'alto con un movimento di flessione e riportarlo sempre lentamente nella posizione iniziale. L'esercizio può essere ripetuto diverse volte, ma sempre evitando di spingersi oltre la resistenza dell'arto o la sensazione di dolore avvertita dal paziente.
Esercizio 3: Dalla posizione iniziale, flettere una gamba e lasciare l'altra distesa. Sollevare quest'ultima cercando di mantenerla in posizione eretta per pochi secondi, prima di adagiarla nuovamente. Effettuare qualche ripetizione, prima di passare all'altra gamba.
Esercizio 4: Dalla posizione supina, con una mano sotto il ginocchio e una sotto il tallone, portare l'arto verso il bordo laterale del letto, mantenendolo disteso, e riportarlo nella posizione iniziale. L'esercizio può essere svolto ripetutamente, anche in questo caso ricordando di non forzare il movimento oltre la resistenza della gamba o l'eventuale sensazione di dolore manifestata dal paziente.
Esercizio 5: dalla posizione supina, sollevare la gamba dal letto e mantenerla in posizione rialzata facendo in modo che l'anca e il ginocchio vadano a formare un angolo di 90°. Tenendo la mano ben salda sotto il ginocchio, afferrare la caviglia e, lasciando la tibia in posizione orizzontale, spostare ripetutamente il piede verso l'interno e verso l'esterno.
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Esercizi anti trombosi per allettato
Gli esercizi anti trombosi per allettati possono contribuire a scongiurare l'insorgenza di questa particolare condizione. Tra le attività più interessanti, la simulazione della pedalata, che, nell'ottica di un'attività passiva, può essere eseguita afferrando i piedi del paziente attraverso la simulazione del movimento della bicicletta; tuttavia, qualora il paziente, nonostante l'allettamento, conservi un certo livello di mobilità residua, è bene esortarlo a eseguire l'esercizio autonomamente tramite l'ausilio un'apposita cyclette da letto.
Esercizi per piedi e caviglie delle persone allettate
Esercizio per le caviglie: dalla posizione supina, con la mano più vicina al paziente bloccare la tibia e con la mano più vicina ai piedi afferrare il tallone, avendo cura di poggiare la pianta del piede sull'avambraccio. Mantenendo salda la tibia, spingere delicatamente l'avambraccio verso parte superiore della pianta per piegare la caviglia verso l'alto, cercando di mantenere il piede in asse, quindi riportarlo nella posizione iniziale. Compatibilmente con la tollerabilità del paziente è possibile aumentare la pressione. Ripetere l'esercizio qualche volta prima di passare all'altro arto.
Esercizio per i piedi: mantenendo il paziente in posizione supina, bloccare la caviglia. Con la mano più vicina all'estremità del letto, afferrare le dita dei piedi e sottoporle a operazioni di piegamento verso l'alto e verso il basso. Replicare il movimento sull'altro piede.
Esercizi arti superiori per persone allettate
Esercizio 1: dalla posizione supina, mantenere il braccio del paziente aderente al busto, quindi sollevarlo delicatamente verso l'alto in posizione eretta e proseguire con il movimento fino a farlo ruotare di 180° (o fino a quando non si avverta una resistenza). Ripetere con l'altro arto.
Esercizio 2: sempre dalla posizione supina, adagiare il braccio del paziente in posizione parallela al busto con il palmo rivolto verso l'alto. Afferrando delicatamente il polso e mantenendo l'arto dritto, spostare il braccio verso l'esterno, fino all'altezza dell'orecchio, quindi riportarlo nella posizione iniziale. Ripetere con l'altro braccio.
Esercizio 3: dalla posizione supina, far ruotare il braccio lateralmente verso l'esterno, fino all'altezza della spalla, piegando il gomito e l'avambraccio verso l'alto. A posizione raggiunta, guidare la mano fino alla spalla opposta e riportarla nella posizione iniziale. Effettuare qualche ripetizione prima di passare all'altro braccio.
Esercizio 4: dalla posizione supina, spostare il braccio lateralmente fino a riportarlo nuovamente all'altezza della spalla, con il gomito piegato e l'avambraccio verso l'alto. Afferrare il braccio e il polso e far ruotare delicatamente la mano in avanti e indietro, arrestando il movimento in caso di resistenza, fino a farle compiere uno spostamento di 180°. Ripetere con l'altro arto.
Esercizio 5: dalla posizione supina, con braccia distese, piegare il gomito fino a portare l'avambraccio verso l'alto, quindi afferrare la mano e, con un ulteriore piegamento dell'avambraccio, portarla fino alla spalla. Ripetere qualche volta prima di passare all'altro braccio.
Esercizi passivi per allettati: quando effettuarli e come integrarli nella normale routine
Eseguire gli esercizi passivi per allettati a cadenza quotidiana permette di prevenire dolori e rigidità articolare, favorire la circolazione e preservare la mobilità residua, in modo da massimizzare le specifiche capacità motorie. Non è necessario eseguire tutti gli esercizi in un'unica sessione: se il paziente è poco collaborativo, è possibile coinvolgerlo in più sedute di allenamento quotidiane, programmando le attività nelle varie zone del corpo in momenti diversi della giornata.
In linea di massima, per ottenere i migliori risultati possibili, bisognerebbe eseguire ogni movimento dalle 5 alle 10 volte, almeno una o due volte al giorno; tuttavia, è altrettanto essenziale evitare di sovraccaricare l'anziano allettato con sedute estenuanti, che potrebbero indurlo a rifiutare l'allenamento, con effetti del tutto controproducenti sul suo stato di salute.
Meglio integrare l'attività di training gradualmente nella quotidianità, cominciando dalle attività più leggere, per coinvolgerlo man mano ad eseguire esercizi più impegnativi. È bene inoltre ricordare che, in presenza di stanchezza, vertigini o di malessere diffuso, è necessario interrompere l'esercizio, mentre di fronte a episodi più gravi come dolore toracico, svenimento o difficoltà respiratorie, bisogna rivolgersi tempestivamente al medico curante.