- 20 Nov, 2024
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Come lavare una persona allettata
L'igiene del paziente allettato è una procedura piuttosto complessa, che richiede un'assistenza dedicata.
La cura di questi pazienti, tuttavia, viene spesso demandata completamente alle famiglie, dalle quali si esige un'assistenza professionale anche senza un'adeguata formazione.
Vediamo quindi come lavare un anziano non autosufficiente o una persona allettata nell'ambito dell'assistenza domiciliare e quali pratiche adottare per preservare il suo benessere.
L'igiene della persona allettata nell'ambito della prevenzione
Individui con problemi motori severi hanno bisogno di una pulizia quotidiana; l'assenza di una corretta igiene personale del paziente allettato può dare origine a problemi di vari natura, che finiscono per causare diverse complicanze e aumentarne lo stato di vulnerabilità.
Tuttavia, ogni operazione – dalla classica igiene intima del paziente allettato a quella totale – può comportare una serie di criticità, alcune causate dall'inesperienza, altre dalla difficoltà di approcciarsi con un paziente immobile, talvolta pesante e in alcuni non collaborativo, soprattutto se affetto da demenza.
Sapere come lavare anziano allettato o, più in generale, come lavare una persona allettata, permette di conoscere le procedure giuste per facilitare questo processo e rendere le operazioni più accurate e meno invasive.
Lavare una persona allettata: le operazioni preliminari
Prima di vedere come lavare persona allettata, bisogna ricordare che la procedura può essere effettuata seguendo le diverse metodologie. Quella più tradizionale è basata sull'utilizzo di acqua e materiali di supporto specifici, mentre quella più veloce sull'uso di manopole. La scelta dell'una o dell'altra dipende da considerazioni puramente personali, ma ciò che non cambia è l’iter da seguire, che dev’essere ben preciso.
Nel lavare un paziente allettato non autosufficiente, in particolare, si comincia sempre dalle parti del corpo più pulite e solo successivamente si passa a quelle più compromesse, come per esempio la zona intima. Questa semplice procedura evita infatti che i germi naturalmente presenti in alcune aree corporee possano essere trasportate inavvertitamente in altre zone, esponendole al rischio di infezioni.
Entrando nello specifico delle operazioni, per lavare una persona allettata è necessario predisporre il cosiddetto bagno a letto, che non richiede lo spostamento del paziente, ma solo alcuni semplici movimenti di rotazione e sollevamento del corpo. Prima di procedere è necessario seguire alcune semplici indicazioni, a cominciare dalla climatizzazione della camera, che deve raggiungere una temperatura tale da garantire al paziente un ottimale comfort termico.
Naturalmente, è importante utilizzare prodotti in grado di proteggere al meglio la pelle, rispettando le necessità di una cute particolarmente delicata.
Altrettanto importante è sfruttare le abilità residue, invitando la persona allettata per quanto possibile a collaborare, e avere tutto ciò che serve a portata di mano, in modo da non doversi allontanare per reperire saponi e materiali ed esporre il paziente a una procedura più lunga del necessario.
In base al metodo adottato, per la pulizia del paziente allettato si consiglia di avere con sé, oltre ai materiali per eventuali medicazioni, manopole, garze, spugne, asciugamani morbidi, saponi neutri per la pelle e i capelli, una bacinella, una padella sanitaria e acqua calda per il lavaggio, ricordando di cambiarla frequentemente e che la temperatura ideale è quella compresa fra 40-43°C. È inoltre importante informare il paziente sulle manovre da effettuare, illustrando ogni procedura passo dopo passo e ripetendo la spiegazione ogniqualvolta sia necessario.
Lavare una persona allettata: la procedura
Per lavare una persona allettata è innanzitutto indispensabile indossato i guanti. La procedura ha inizio dalla pulizia del viso, durante la quale è necessario lavare e asciugare con cura la fronte, le guance e il collo. Per la pulizia degli occhi, bisogna invece passare un pezzetto di garza imbevuto di acqua sterile su ogni palpebra, avendo cura di procedere dall'angolo interno verso l'esterno.
Le garze sono inoltre indispensabili per la pulizia delle orecchie: possono essere infatti imbevute di acqua per pulire il padiglione auricolare e rimuovere l'eccesso di cerume. Se il paziente non è cosciente, la garza può sostituire lo spazzolino: basta bagnarla con del collutorio e passarla sui denti, insistendo sia sulle superfici interne che su quelle esterne.
Dopo il viso, si può passare alla pulizia degli arti superiori, avendo cura di frizionare delicatamente la cute con le manopole. In questa fase, è bene inoltre ricordare di sollevare le braccia per pulire la zona ascellare, controllando l'eventuale presenza di lesioni in prossimità delle pieghe cutanee.
La procedura cambia per lavare le mani: per una corretta pulizia di queste parti del corpo, si consiglia di metterle in ammollo in una bacinella con acqua e sapone posta sul letto e strofinare delicatamente. A operazione ultimata bisogna asciugare con cura senza sfregare, ricordando di tamponare gli eccessi di acqua anche fra le dita.
A questo punto si può passare alla pulizia del corpo, ricordando di lasciare sempre un lenzuolo a copertura del paziente. Con movimenti delicati, si procede a insaponare, sciacquare e asciugare torace e addome, quindi si passa agli arti inferiori, cominciando da quello più distante rispetto alla posizione dell'operatore. Per pulire le gambe, in particolare, si deve procedere con movimenti ampi e fermi dalla caviglia al ginocchio e dal ginocchio all'inguine, tamponando con delicatezza ogni residuo di bagnato.
La fase successiva prevede il lavaggio dei piedi, anche in questo caso servendosi di una bacinella con acqua e sapone poggiata sul letto e procedendo un piede alla volta, a cominciare da quello più distante. Per farlo basta flettere leggermente il ginocchio, immergere il piede nell'acqua e lasciarlo in ammollo per circa 10 minuti; trascorso questo tempo, è sufficiente sciacquarlo e asciugarlo perfettamente, avendo cura di eliminare tutti i residui di umidità fra le dita.
Dopo la detersione dei piedi, si può passare al lavaggio della schiena, ruotando leggermente il busto del paziente, fino a fargli raggiungere una posizione laterale. In questa fase, è fondamentale informare la persona allettata sulla manovra da effettuare e procedere con movimenti molto lenti, per evitare il senso di malessere connesso al repentino cambio di posizione. Raggiunto il nuovo assetto, per pulire la schiena è sufficiente passare la manopola bagnata sull'intera area con movimenti delicati, quindi sciacquare e asciugare, controllando lo stato della zona sacrale e l'eventuale presenza di lesioni.
Una volta detersa la schiena, bisogna occuparsi della pulizia della zona intima, per la quale è necessario disporre il paziente in posizione supina e collocare la padella sanitaria sotto il bacino. La procedura deve essere eseguita avendo cura di non tirare o attorcigliare il tubo del catetere, ove presente, e ricordando di pulire e risciacquare prima le zone pubiche e solo successivamente le zone perianali.
Naturalmente, è fondamentale insaponare, risciacquare e asciugare le parti intime in modo accurato prima di procedere con il cambio della traversa, l'inserimento di pannoloni per l'incontinenza e il vestiario. Bisogna inoltre ricordare che, man mano che si conclude la pulizia di ogni area, si può procedere con gli eventuali trattamenti, ad esempio applicando una crema emolliente o, in caso di problemi o di piaghe da decubito, le medicazioni prescritte dagli operatori sanitari.
Dopo aver illustrato la procedura corretta per lavare mani, piedi e altre zone del corpo, vediamo come lavare i capelli a una persona allettata, considerando che lo stato in cui versa non consente di adoperare un classico lavandino. In questi casi può essere utile disporre di un apposito ausilio lavatesta, un dispositivo da poggiare sul letto, al di sotto del capo, per lavare i capelli come con un normale shampoo. L'acqua di lavaggio viene convogliata tramite un apposito sistema di scarico in un secchiello sul pavimento, che può essere svuotato comodamente in bagno al termine delle operazioni. A fine lavaggio è sufficiente tamponare i capelli con un asciugamano e procedere con la normale asciugatura.
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Ogni quanto lavare una persona allettata
Non esistono delle tempistiche predefinite per lavare una persona allettata. L'igiene personale è una procedura necessaria ogni qualvolta il paziente ne avverta il bisogno e in tutti quei casi in cui sia inevitabile ripristinare livelli igienici ottimali.
Tuttavia, le zone intime richiedono un'attenzione in più: in linea di massima bisogna prevedere una pulizia quotidiana, effettuando un lavaggio a ogni cambio del pannolone. Per quanto riguarda invece l'igiene dei capelli, si consiglia almeno un lavaggio a settimana, mentre per l'igiene orale, è necessario lavare i denti subito dopo i pasti.
Perché è importante l'igiene dell'allettato
La pulizia della persona non autosufficiente è un'operazione essenziale non soltanto per un aspetto puramente igienico, ma anche per preservare il suo benessere fisico ed emotivo.
Bisogna infatti ricordare che la mancanza di una corretta cura igienica è responsabile dell'insorgenza di odori sgradevoli o persistenti, che possono compromettere il senso di dignità di un individuo già provato da una condizione di fragilità.
Lavare una persona allettata è inoltre essenziale per tenere sotto controllo lo stato della cute, che, in soggetti con problemi di tipo motorio, è particolarmente predisposta all'insorgenza di lesioni.
Le operazioni di lavaggio sono infatti un'occasione per controllare con una certa frequenza sia le parti del corpo soggette a piaghe da decubito, quali possono essere la zona sacrale o i talloni, sia quelle poco esposte e difficili da monitorare, così da individuare tempestivamente qualunque alterazione che possa presagire lo sviluppo di malattie cutanee.
Bisogna inoltre ricordare che una corretta routine di pulizia aiuta a riattivare la circolazione sanguigna, a favorire la socialità e a promuovere la mobilità, assicurando cure di alto livello anche nel caso di un'assistenza domiciliare.